Un saluto a Carlo Invernizzi

Un saluto a Carlo Invernizzi

Nei giorni scorsi ci ha lasciato, precocemente, Carlo Invernizzi, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Lecco dal 1994 al 2006. In molti operatori e in molte famiglie sono ancora vivi i ricordi di quella stagione di grosso slancio ideativo di cui Carlo è stato protagonista. Sempre presente e attento alla vita dei Servizi e a promuovere azioni in favore delle persone più fragili, ha guardato con attenzione a tutti i temi e alle iniziative per la prima infanzia, per gli adolescenti e i giovani, per gli anziani, per le persone con disabilità. Molti lo ricordano ai concerti promossi dal CAG, alle feste con gli anziani, occasioni in cui si sapeva muovere con naturale disinvoltura, trovando sempre atteggiamenti e parole utili per fare sentire la presenza del Comune nella vita dei cittadini, una presenza vivace, dialogante, confidenziale potremmo dire. Particolare la sua attenzione verso il mondo delle disabilità; con lui nasce l’esperienza di Artimedia, prendono avvio il percorso di Casa L’Orizzonte, le esperienze di teatro, il cicloturismo, gli scambi con le città gemellate.

Su sua sollecitazione nasce l’esperienza del Servizio Ce.Se.A. per ridare dignità a tante persone ai margini del mercato del lavoro.

Capace di rapporti e legami, Carlo è stato protagonista, con altri, anche nella costruzione di alleanze territoriali affinché i Comuni della nostra provincia trovassero il modo di lavorare insieme, e ha aperto ad una relazione diretta, costruttiva con la cooperazione sociale e l’associazionismo che ha sempre considerato partner dell’amministrazione pubblica nella costruzione del bene comune.

Come Impresa Sociale non possiamo che guardare con rispetto alle sue intuizioni dei primi anni duemila, sulla necessità di pensare ad una società mista fra pubblico e terzo settore che portasse a compimento la capacità e l’investimento comune nella cura del territorio, nell’attenzione alle fragilità e alla comunità. Con lui si apre la strada della coprogettazione e a lui si è inevitabilmente rivolto il pensiero nel giorno della costituzione della nostra Impresa Sociale, l’esito che aveva immaginato prima di tutti.

Di Carlo resteranno vivi ancora a lungo lo stile di vicinanza, l’intuizione, la capacità di divertirsi, di condividere l’impegno concreto nell’organizzare le iniziative, quel modo di “fare insieme” che aiuta a sentirsi uniti da un valore comune.

Lo ricordiamo, anche a chi non lo ha conosciuto, con questo breve testo che ne rivela le tante dimensioni e la capacità di legami, scritto in occasione dello spettacolo Color/azioni il 1° dicembre 2005 al Teatro Sociale, quasi a termine del suo mandato.