
Rompere gli stereotipi di genere partendo dai libri illustrati
I Servizi per l’Infanzia hanno una valenza sociale importantissima, come luoghi di creazione e condivisione di significati in relazione al mondo nella quale viviamo e nella quale cominciano a muovere i primi passi i cittadini e le cittadine del domani. Abbiamo incontrato Lorenza Chiara, Responsabile Area Prima Infanzia della cooperativa Sineresi e Elisabetta Ottolina, consulente pedagogica interna Area Prima Infanzia della Cooperativa Sineresi, per farci raccontare di un percorso innovativo e particolare che i Servizi hanno fatto in relazione alle pari opportunità di genere.
“Già nel 2019, grazie a una proposta del C.I.F – Centro Italiano Femminile Provinciale Lecco – abbiamo presentato il nostro progetto CCW- CORTO CIRCUITO WOMEN ad un bando di Regione Lombardia per promuove le pari opportunità di genere all’interno dei servizi prima infanzia. Era la prima volta che, come cooperativa che gestisce quest’area di lavoro, affrontavamo questa tematica”, ci spiega Lorenza.
Il progetto è stato sviluppato tra la fine del 2020 e l’inizio 2021 in collaborazione con il Comune di Valmadrera e grazie ad un’ampia rete di partner: C.I.F Centro Italiano Femminile Provinciale Lecco, capofila dell’iniziativa, Cooperativa Sociale Sineresi, Consorzio Consolida, Cooperativa Sociale La Vecchia Quercia e Parrocchia di S. Antonio Abate di Valmadrera.
“La società sta cambiando, i Comuni devono rendersi conto che i modelli familiari oggi sono diversi rispetto a quelli del Dopoguerra. Un ente locale, che ha il compito di gestire e promuove forme di welfare innovative, non può che sposare nuovi questi paradigmi culturali. Non possiamo pensare che un Comune che offre servizi per la prima infanzia sia poco attento al tema delle pari opportunità e della conciliazione famiglia-lavoro”, commenta così la scelta di promuovere il progetto Roberto Fumagalli, responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Valmadrera. L’obiettivo infatti era provare a destrutturare gli stereotipi di genere promuovendo invece la parità. “Per raggiungere questo risultato abbiamo coinvolto soprattutto i genitori dei bambini e delle bambine dagli 0 ai 3 anni che frequentano i servizi e le educatrici che lavorano all’interno.”
Il percorso ha previsto degli incontri online di formazione con due formatrici dell’associazione “Scosse” di Roma, che si occupa nello specifico della promozione alla parità di genere e dell’educazione alle differenze. A questi incontri hanno partecipato una trentina di educatrici degli Asili Nido dei Comuni di Primaluna e Valmadrera e dei Centri Prima infanzia di Garbagnate Monastero, Pescate, Suello e Valmadrera.
“È stata una formazione efficace ed efficiente, che ci ha permesso di aprire lo sguardo sul tema. Il focus è stata l’analisi approfondita dei libri illustrati per bambini e bambine dagli 0 ai 3 anni, strumento fondamentale per comunicare con i più piccoli”, ci spiega Elisabetta. I libri, infatti, concorrono a costruire le rappresentazioni di noi e del mondo e, attraverso le immagini, dipingono la realtà, sedimentandosi nella mente e nell’immaginario collettivo. “Mamme con il grembiule in casa, papà con la valigetta che rientrano tardi da lavoro: abbiamo iniziato a guardare queste immagini con un occhio critico, più consapevoli di ciò che stavamo veicolando, anche inconsapevolmente, rispetto agli stereotipi di genere”, continua Elisabetta.
Questa formazione ha portato alla consapevolezza di dover sostituire gli albi illustrati introducendo libri che siano promotori di una parità di genere e educazione alla differenza, in cui i bambini e le bambine possano scoprire loro stessi, loro stesse e il mondo circostante da prospettiva molto più ampia, in cui viene legittimata una vasta possibilità di essere e di sperimentarsi.
Questa attenzione è stata portata anche nelle comunicazioni e nelle relazioni quotidiane con le famiglie, “comprendendo che cosa potevamo fare per allargare le possibilità di mamme e papà di giocare il loro ruolo genitoriale in modo diverso rispetto al pensiero culturale stereotipato”, aggiunge Elisabetta.
Nel percorso sono stati anche organizzati incontri online tra formatrici, educatrici e famiglie in cui riflettere sul tema, sollecitazioni che tutt’ora sono portate avanti dalle educatrici nella relazione quotidiana.
A supporto di questa riflessione e per una condivisione più agile con altri servizi è stata creata una piccola guida “Più più parità”, un catalogo contenente 99 libri suddivisi per parole chiave e coerenti con l’approccio formativo alla parità di genere.
Il progetto oggi è stato acquisito dalla Cooperativa Sineresi, che continua a promuovere le formazioni per diffondere e rendere uniforme la conoscenza tra le operatrici. “Stiamo proseguendo partendo da questa base. È solo l’inizio dell’esperienza, è un filo rosso che ci porta a lavorare all’interno dei nostri servizi per la promozione dell’educazione alla differenza”.
“Nel futuro sarà interessante sviluppare ancora di più la tematica anche all’interno di altre realtà, come quelle di Impresa Sociale Girasole che, come contenitore, porta con sé una fitta rete di partner, pubblici, privati e associazionismo, che sono le basi per costruire buone pratiche all’interno dei servizi, cercando così di produrre un motore di cambiamento”, conclude Lorenza.