
L’affido familiare e le funzioni del Servizio
Dare ai minori un posto sicuro e accogliente in cui stare bene ed essere accuditi anche solo temporaneamente: questo è il principale obiettivo dell’affido familiare. In questo articolo, grazie all’aiuto di Alice Colombelli, educatrice professionale e di Angela Palleschi, assistente sociale e coordinatrice del Servizio Affido degli Ambiti di Bellano, Lecco e Merate, approfondiremo il tema dell’affido in tutti i suoi aspetti.
Quando nasce il Servizio Affido sul nostro territorio e di cosa si occupa nello specifico?
Il Servizio Affido degli Ambiti di Bellano, Lecco e Merate è finanziato dagli 84 Comuni che fanno parte del territorio della provincia di Lecco ed è gestito da Impresa Sociale Girasole tramite la Cooperativa Sociale Sineresi, che ha iniziato ad occuparsi di questo tema già dal 2008.
Il Servizio si occupa, attraverso un’équipe multidisciplinare composta da operatori socio – psico educativi, di accompagnare le famiglie che vogliono aprirsi ad un percorso di affido in tutte le sue fasi: dall’informazione, alla formazione, all’affiancamento continuo una volta che il percorso ha preso inizio.
Si pone, in maniera integrata con il Servizio Sociale e la Tutela minori, anche come osservatorio e luogo di analisi dell’andamento territoriale dei percorsi d’affido e anche del bisogno emergente, che si sta trasformando in questo momento storico di profondi mutamenti sociali.
Come descrivereste l’affido familiare ai neofiti del tema?
L’affido è un’esperienza di accoglienza e di affiancamento di una famiglia che sta vivendo un momento di fragilità. In questo senso, intraprendere un percorso di questo tipo significa essere pronti ad intrecciare la propria storia familiare con un’altra storia, per riscriverne insieme la trama e per costruire nuovi e diversi sviluppi. La famiglia affidataria, infatti, accoglie nella propria casa un minore (dal neonato fino ai 18 anni) con tutta la sua storia, fatta di quello che ha vissuto, ma anche di cultura, lingua, tradizione e abitudini della sua famiglia d’origine.
Inoltre, l’accoglienza può essere di diverso tipo: a tempo pieno, ma anche a tempo parziale. Nel primo caso il minore vivrà stabilmente in casa, continuando a relazionarsi con il nucleo d’origine secondo i tempi e i modi previsti nel progetto; nel secondo invece, entrerà nella quotidianità della famiglia affidataria solo in alcuni momenti della giornata o della settimana, anch’essi continuativi e stabiliti nella fase di conoscenza.
Chi può accogliere un bambino e per quanto tempo?
L’esperienza dell’accoglienza può essere vissuta da famiglie con figli, coppie coniugate o conviventi, persone singole, e non ci sono vincoli di età, reddito o istruzione.
La famiglia ospiterà temporaneamente il minore, generalmente per un massimo di 24 mesi prologabili dal Tribunale per i Minorenni, qualora la sospensione dell’affidamento rechi pregiudizio al minore. Accade spesso, infatti, che le difficoltà della famiglia d’origine sembrino inizialmente orientate ad una soluzione che però, col passare del tempo, tarda a realizzarsi.
È importantissimo sottolineare che lo scopo dell’affido è sempre e comunque il rientro del minore presso la famiglia d’origine: i genitori affidatari dovranno, oltre che mantenere i contatti con la famiglia d’origine, aiutare il minore a “tenere dentro di sé” la sua storia ed il legame con la propria famiglia, favorendo i momenti di incontro con i genitori, secondo le disposizioni del progetto.
Che ruolo ha quindi il Servizio nel processo di affido? Quali sono i suoi compiti?
Il servizio ha un ruolo importante anche nell’avvicinamento a questo tema: a questo proposito, organizziamo durante tutto l’anno momenti di sensibilizzazione e formazione, in accordo con la programmazione sociale, grazie a un lavoro di rete sul territorio e alla collaborazione con diverse associazioni. In queste occasioni, oltre ad approfondire alcuni aspetti anche tecnici e pratici dell’affido, si dà la possibilità ai partecipanti di ascoltare famiglie che hanno concluso un percorso d’affido o che sono ancora in cammino: abbiamo infatti visto nel corso del tempo il grande valore della testimonianza nella valutazione di questa scelta, sia negli aspetti negativi che in quelli positivi.
Una volta che si è sollevato un interesse e una disponibilità all’accoglienza, il servizio si occupa di analizzare le risorse e le specificità di ogni nucleo famigliare o singola persona, in risposta ai bisogni del bambino e della famiglia d’origine per cui è stata segnalata la necessità di trovare questo tipo di supporto. Una volta che si è costruito, curando ogni passaggio, l’abbinamento, l’équipe di operatori continua con il suo sostegno costante e continuo nei confronti della famiglia ospitante, anche grazie alla lunga esperienza sul tema e alla presenza di diverse professionalità, tra cui assistente sociale, psicologa ed educatrice.
Avete appena accennato ad un lavoro di rete sul territorio con associazioni ed enti: possiamo sapere più nel dettaglio con chi collabora il Servizio Affido?
Il servizio collabora in particolare la Tutela Minori e il Servizio Sociale di Base, che rimangono sempre titolari del progetto relativo ai minori e alle famiglie, ma anche con l’ufficio Minori Stranieri Non accompagnati, con i servizi di Assistenza Domiciliare Minori e in generale con la rete dei servizi educativi attivi sul territorio.
Fondamentale la connessione anche con le organizzazioni che si occupano di educazione, di protezione e tutela dei minori, come ad esempio:
- le associazioni che operano nell’ambito della solidarietà familiare, tra cui ALFA – Associazione lecchese famiglie affidatarie, ALE G. dalla parte dei bambini di Lomagna, Associazione Senegalesi di Lecco, Associazione Sofra Shquiptare di Lecco;
- Le parrocchie e in generale le comunità educative;
- i servizi Specialistici (ASST di Lecco, Associazione La Nostra Famiglia…) e, in funzione della casistica, anche con servizi specialistici di altri territori fuori dal Distretto;
- la scuola, per il raccordo funzionale al sostegno educativo del minore;
- l’Autorità Giudiziaria e gli Organi di Polizia, per il supporto allo svolgimento delle funzioni istruttorie e procedimentali.