Centri Ricreativi Estivi: partecipazione e esperienza

Centri Ricreativi Estivi: partecipazione e esperienza

A maggio abbiamo intervistato Clara Locatelli, responsabile dei Centri Estivi di Girasole, a cui abbiamo posto qualche domanda sull’approccio alle attività estive in vista dell’inizio d’estate.  

Queste progettualità, portate avanti dalla rete di Impresa Sociale Girasole, insieme al progetto Living Land, ai Comuni dell’Ambito di Lecco e alle Parrocchie, hanno come obiettivo principale la risposta al bisogno dei minori di socializzazione e di gioco in un contesto educativo, non dimenticando l’importante sostegno alle esigenze di conciliazione vita-lavoro delle famiglie e il coinvolgimento della comunità, con tutte le sue risorse e competenze.   

Al termine delle attività, abbiamo provato a fare un bilancio complessivo: i CRES, i centri estivi rivolti ai bambini dai 3 ai 14 anni con finalità di conciliazione e ricchi di attività ludico-ricreative, hanno avuto ottimi risultati coinvolgendo 2316 bambini da metà giugno fino a fine luglio nei Comuni dell’Ambito di Lecco. I bambini hanno partecipato ad attività di gioco, sportive, musicali e teatrali accompagnati anche da 31 Giovani Competenti, ragazzi tra i 18 e i 27 anni che hanno supportato gli educatori nelle attività rivolte ai minori. 

L’esperienza di Malgrate  

Una proposta significativa e che vogliamo raccontarvi è quella di Malgrate, che da tre anni è un esempio di risposta ai bisogni di conciliazione vita- lavoro delle famiglie senza mai perdere di vista i bisogni di cui sono portatori i bambini e i ragazzi. 

Il Centro Estivo “Batticuore” nasce da un processo di co-programmazione delle azioni e di condivisione degli intenti e delle finalità dei soggetti coinvolti: il Comune di Malgrate, la Parrocchia di San Leonardo, l’Impresa Girasole, che diventa poi catalizzatore per altri soggetti del territorio come le associazioni, che concorrono ad ampliare l’offerta alle famiglie. La particolarità del servizio è proprio il suo essere ibrido: i due soggetti e modelli di intervento (centro estivo comunale e oratorio), a partire dall’emergenza Covid e grazie a Impresa Girasole, hanno iniziato a dialogare per trovare una risposta al bisogno di ripartenza e di socializzazione dei bambini. 

Nonostante sia terminata l’emergenza, questa collaborazione prosegue perché se n’è compreso il valore e la ricchezza: integrare la risposta comunitaria a quella professionale, grazie alla condivisione dell’orientamento da parte di tutti i soggetti coinvolti, mettendo in campo le proprie specificità, competenze e risorse. 

Quest’anno hanno partecipato 162 bambini, di cui 117 frequentanti la scuola primaria e 45 alla scuola secondaria di primo grado. Le attività sono state svolte presso la scuola secondaria di Malgrate dal 4 al 29 luglio e, su richiesta dei genitori, i ragazzi di terza media sono stati inseriti con il ruolo di vice-animatori, a coppie o singolarmente, nei sei gruppi in cui sono stati divisi giornalmente i bambini, per incentivarne la partecipazione e il senso di responsabilità.

Alla rete di realtà coinvolte si sono aggiunti anche “esperti” locali, come le giovani istruttrici della Polisportiva Valmadrera, che hanno trasmesso le loro competenze e la loro passione per la pallavolo ai più piccoli, e i volontari dell’Associazione Vibes di Galbiate, che si sono occupati delle attività di yoga. 

Le attività proposte seguono un’unica narrazione comune, proposta dalla Fondazione per gli Oratori Milanesi, ovvero il tema delle emozioni. Per lavorare con i bambini in maniera immediata, semplice e giocosa, è stata pensata un’ambientazione immersiva in cui vivere e sperimentare in prima persona, ma anche in gruppo, le diverse emozioni: il Parco tematico Batticuore, caratterizzato da sei ambientazioni (il Bosco incantato, la Città perduta, il Castello fantasma, la Stazione spaziale, la Giungla selvaggia e il Galeone dorato) attorno cui sono stati pensati e impostati i giochi e laboratori settimanali. 

La storia che ha accompagnato i bambini è l’avventura di due fratelli gemelli, Beatrice e Leonardo, che giorno dopo giorno li hanno accompagnati a scoprire le diverse attrazioni presenti nel parco, conoscendo nuovi personaggi e sperimentando avventure, esperienze e, appunto, emozioni. La scelta di ambientare la narrazione in un parco tematico è dettata dal fatto che ognuno, a prescindere dall’età, vive le emozioni in maniera unica e personale: la stessa giostra infatti suscita reazioni differenti, complesse, non riconducibili ad una sola emozione. Il racconto, il gioco, l’espressività e le attività artistiche sono riusciti ad orientare i bambini e i ragazzi in un percorso complesso ma affascinate, ovvero dell’arte di conoscere sé stessi